La bella stagione è alle porte e il tuo centro sta per essere preso d’assalto da clienti che desiderano rimettere in sesto i propri piedi in vista delle prime giornate di sole. Un problema che dovrai probabilmente fronteggiare è l’onicocripotsi - o “unghia incarnita” -, che causa dolore, gonfiore e può anche sfociare in una vera e propria infezione.
Benché un’onicotecnica non debba assolutamente azzardare un trattamento curativo dell’unghia incarnita, che rientra piuttosto nelle competenze del podologo, può comunque aiutare le proprie clienti a prevenire il problema con alcuni semplici accorgimenti, e indirizzarla verso uno specialista di fiducia quando il problema appare particolarmente serio. COSA FARE: Ricorda che l’onicotecnica non è un medico: se nel tuo centro entra una cliente che che ha già un’unghia incarnita, quindi, non devi toccarla. Il tuo compito si limita all’abbellimento, e non deve sconfinare nel campo medico. In caso di onicocriptosi ormai completamente guarita, invece, puoi lavorare tranquillamente sulla zona colpita e sul resto delle unghie e del piede. COSA NON FARE: Non trattare i piedi di una cliente se presentano infiammazioni, ferite aperte o infezioni. Esamina con attenzione la zona prima di iniziare qualunque servizio e, se noti arrossamenti, gonfiori o perdite di liquido intorno alla lamina ungueale, riponi gli strumenti da pedicure e consiglia alla cliente di consultare un medico. COSA FARE: Usa gli strumenti giusti. Prediligi pinzette dalla punta piatta evitando quelle con spigoli troppo appuntiti e tronchesine per pedicure leggermente ricurve. Un altro strumento irrinunciabile è una lima specifica per unghie incarnite: la sua punta sottile e il suo grit molto leggero possono essere usati per rendere più morbide le punte incurvate dell’unghia. Fai anche attenzione alla grandezza degli strumenti: pulire il lato inferiore dell'unghia dell’alluce con uno strumento dalla punta troppo grande, ad esempio, può provocare troppa pressione sull’iponichio e favorire il sollevamento della lamina ungueale, creando così uno spazio perfetto per la proliferazione di funghi e batteri. COSA NON FARE: Non accorciare troppo le unghie. Una delle reazioni più comuni delle clienti colpite da onicocriptosi è quella di tagliarsi le unghie molto corte, ma è una scelta sbagliata e controproducente: così facendo, infatti, la pelle dell’alluce spunta oltre la punta dell’unghia, ostacolandone la crescita naturale e forzandola, al contrario, a crescere in direzione dei valli ungueali; è facile intuire come questo favorisca ulteriormente l’onicocriptosi. Poni fine a questo circolo vizioso permettendo all’unghia di crescere abbastanza da non infossarsi nuovamente nel dito. Aspetta che l’unghia sia abbastanza lunga prima di regolarla. Fonte: nailpro.it
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