CENTRO DI DOCUMENTAZIONE IN PATOLOGIE ESTETICHE – AREZZO
International Study Center of Aesthetic Pathologies of Legs
LA MICROVIBRAZIONE COMPRESSIVA con “ENDOSPHERES AK55”
Razionale scientifico ed osservazioni cliniche
Circa 10 anni fa sono iniziati dei progetti per dare una soluzione ad alcune richieste specifiche mediche per il trattamento di cellulite, linfedemi e lipolinfedemi. Sette anni sono serviti per mettere a punto un progetto la cui realizzazione potesse dare i risultati sperati, è nato così il
concetto di “microvibrazione compressiva con sfere ruotanti” che ha permesso di iniziare negli ultimi tre anni degli studi e delle osservazioni cliniche in varie università, istituti di indagine e centri medici nel settore della medicina estetica, flebolinfologia, termalismo, medicina fisica e medicina dello sport.
La nuova metodica ribalta il concetto di “Aspirazione-Trazione dei tessuti” per un nuovo concetto di “compressione-microvibrazione-risposta elastica dei tessuti” basato su di un particolare tipo di “microvibrazione compressiva®” che si trasmette ai tessuti attraverso un particolare cilindro ospitato in un manipolo in cui sono installate 55 sfere rotanti che vanno a costituire la “Endosphères Therapy”.
concetto di “microvibrazione compressiva con sfere ruotanti” che ha permesso di iniziare negli ultimi tre anni degli studi e delle osservazioni cliniche in varie università, istituti di indagine e centri medici nel settore della medicina estetica, flebolinfologia, termalismo, medicina fisica e medicina dello sport.
La nuova metodica ribalta il concetto di “Aspirazione-Trazione dei tessuti” per un nuovo concetto di “compressione-microvibrazione-risposta elastica dei tessuti” basato su di un particolare tipo di “microvibrazione compressiva®” che si trasmette ai tessuti attraverso un particolare cilindro ospitato in un manipolo in cui sono installate 55 sfere rotanti che vanno a costituire la “Endosphères Therapy”.
La variazione della velocità del cilindro determina la frequenza delle vibrazioni, che può variare da 40 a 254 Hz. Il senso di rotazione e la pressione impiegata fanno sì che i tessuti subiscano una microcompressione che produce un effetto “pompa”, la giusta combinazione di queste forze determina l’intensita’ adattando il trattamento in base alle condizioni cliniche del paziente.
La tonificazione e la compattazione tessutale ottenute per effetto della disgregazione dei compartimenti adiposi, dell’azione linfodrenante, della perfusione ed ossigenazione tessutale, dei processi flogistici riparatori e dell’aumento della temperatura cutanea sono fra i più significativi effetti che si possono ascrivere al trattamento di “Endospheres therapy”.
La metodica ha evidenziato inoltre degli interessanti risultati nel trattamento dei principali gruppi muscolari determinando una notevole azione sedativa sulla ipereccitabilità dei nervi,
sia motori che sensitivi. L’”Endospheres therapy” agisce sul muscolo producendo una “azione tensiva continua e prolungata” che fa disporre le fibre in serie e determina un’allungamento del tessuto connettivo, rendendolo così elastico ed eliminando la contrattura muscolare in pochissime sedute. Da qui l’azione tipica della metodica in medicina dello sport e riabilitazione traumatologica (lombalgia, cervicalgia, stanchezza muscolare, algie ai piedi).
Vari studi eseguiti in differenti strutture, come l’Università ”G.D’annunzio” di Chieti, l’Istituto per le tecnologie biomediche avanzate - I.T.A.B. di Chieti, il Centro di Documentazione in
Patologie Estetiche di Arezzo, il Centro Termale di Caramanico ed altri 20 centri medici, hanno dimostrato le particolari innovative caratteristiche del sistema “Endospheres®” relativamente alla particolare efficacia della “microvibrazione compressiva” nelle patologie flebolinfatiche
caratterizzate dalla gamba gonfia (linfedema acuto e cronico), nei cedimenti tessutali e nelle panniculiti cellulitiche, cioè nelle 29 forme in cui si presenta la cellulite.
La metodica ha evidenziato inoltre degli interessanti risultati nel trattamento dei principali gruppi muscolari determinando una notevole azione sedativa sulla ipereccitabilità dei nervi,
sia motori che sensitivi. L’”Endospheres therapy” agisce sul muscolo producendo una “azione tensiva continua e prolungata” che fa disporre le fibre in serie e determina un’allungamento del tessuto connettivo, rendendolo così elastico ed eliminando la contrattura muscolare in pochissime sedute. Da qui l’azione tipica della metodica in medicina dello sport e riabilitazione traumatologica (lombalgia, cervicalgia, stanchezza muscolare, algie ai piedi).
Vari studi eseguiti in differenti strutture, come l’Università ”G.D’annunzio” di Chieti, l’Istituto per le tecnologie biomediche avanzate - I.T.A.B. di Chieti, il Centro di Documentazione in
Patologie Estetiche di Arezzo, il Centro Termale di Caramanico ed altri 20 centri medici, hanno dimostrato le particolari innovative caratteristiche del sistema “Endospheres®” relativamente alla particolare efficacia della “microvibrazione compressiva” nelle patologie flebolinfatiche
caratterizzate dalla gamba gonfia (linfedema acuto e cronico), nei cedimenti tessutali e nelle panniculiti cellulitiche, cioè nelle 29 forme in cui si presenta la cellulite.
Attività cliniche principali
Azione sul sistema vascolare
La particolare disposizione a “cella d’ape” degli organi vibratori sul cilindro vanno in sinergia con la microcompressione attuata sui tessuti agendo così con delle pressioni che vanno a stimolare dei corpuscoli recettoriali attivando le azioni vascolari e metaboliche.
La risposta elastica dei tessuti, favorita dalle microsfere, crea dei microsollevamenti e delle traslazioni tessutali generando una “ginnastica vascolare” che favorisce il significativo miglioramento vascolare sempre evidenziato nei distretti trattati.
La particolare disposizione a “cella d’ape” degli organi vibratori sul cilindro vanno in sinergia con la microcompressione attuata sui tessuti agendo così con delle pressioni che vanno a stimolare dei corpuscoli recettoriali attivando le azioni vascolari e metaboliche.
La risposta elastica dei tessuti, favorita dalle microsfere, crea dei microsollevamenti e delle traslazioni tessutali generando una “ginnastica vascolare” che favorisce il significativo miglioramento vascolare sempre evidenziato nei distretti trattati.
La metodica “Endospheres”permette di controbilanciare la pressione idrostatica dei vasi venosi invertendo l’intimo
meccanismo di scambio metabolico ed emodinamico con inversione del flusso. Gli studi infatti dimostrano un aumento generalizzato della temperatura cutanea rilevata da immagini termografiche che dimostrano scientificamente un effetto nell’emodinamica vascolare, effetto particolarmente utile in medicina dello sport ed in quelle forme di cellulite cronica e vecchia con buccia d’arancia fibrosa che rappresentano il più diffuso inestetismo femminile.
Gli studi effettuati nell’Istituto per le tecnologie biomediche avanzate - I.T.A.B. di Chieti hanno dimostrato questa attività vascolarizzante ed ossigenante i tessuti.
meccanismo di scambio metabolico ed emodinamico con inversione del flusso. Gli studi infatti dimostrano un aumento generalizzato della temperatura cutanea rilevata da immagini termografiche che dimostrano scientificamente un effetto nell’emodinamica vascolare, effetto particolarmente utile in medicina dello sport ed in quelle forme di cellulite cronica e vecchia con buccia d’arancia fibrosa che rappresentano il più diffuso inestetismo femminile.
Gli studi effettuati nell’Istituto per le tecnologie biomediche avanzate - I.T.A.B. di Chieti hanno dimostrato questa attività vascolarizzante ed ossigenante i tessuti.
Tale effetto di aumento termico, come conclude il Dott. Merla, responsabile della Termografia Digitale dell’Istituto ITAB, può essere certamente il risultato “dell’aumentata perfusione ed ossigenazione cutanea, dell’aumentato metabolismo dei tessuti, della disgregazione degli aggregati adiposi nonché dell’attivazione dei processi antiinfiammatori riparatori delle alterazioni tessutali presenti”.
Tali conclusioni concordano con le osservazioni fatte nel nostro centro di patologie estetiche di Arezzo dove si è
evidenziato il medesimo aumento termico da migliore ossigenazione tessutale associato ad attività linfodrenante sulla stasi linfatica. Infine, è un effetto che finisce sempre per favorire anche quel senso di leggerezza e di benessere delle gambe che si rileva dopo il trattamento.
evidenziato il medesimo aumento termico da migliore ossigenazione tessutale associato ad attività linfodrenante sulla stasi linfatica. Infine, è un effetto che finisce sempre per favorire anche quel senso di leggerezza e di benessere delle gambe che si rileva dopo il trattamento.
Azione sul sistema linfatico e sulla matrice interstiziale
La stasi di sostanze tossiche nei tessuti altera nel tempo lo stato della matrice interstiziale e quindi la struttura dei tessuti. Il perdurare dell’edema porta con il tempo all’aumento dei radicali liberi e dell’acidità tessutale, alle alterazioni delle metalloproteasi con evoluzione verso la fibrosi dei tessuti nonché alla manifestazione della tipica dolorabilità muscolare e tessutale delle gambe causata proprio dall’attività delle sostanze tossiche e dalla riduzione della ossigenazione e della depurazione. Tutto ciò favorisce quindi l’attivazione di quei processi che porteranno alla retrazione delle fibre connettivali ed alla evoluzione della buccia d’arancia.
Il cosiddetto linfedema è una malattia non sempre causata da lesioni od ostruzioni dei vasi linfatici con formazione di edema e aumento dei liquidi interstiziali ma, anzi, è molto spesso causata proprio dall’alterazione del metabolismo e delle attività della matrice interstiziale che regolano sia ’equilibrio delle reazioni vitali di base delle cellule, sia la “limpidezza” del nostro mare interno il quale, quando si altera, tende ad assumere uno stato più denso e fibroso (come una mozzarella fresca che diventa vecchia).
La tipicità del movimento delle sfere della metodica “Endosphères” determina un’azione pulsata e ritmica, che
viene indotta a seconda del senso di rotazione del cilindro guidato dalla mano dell’operatore. La spinta propulsiva che agisce sul sistema linfatico elimina i liquidi tossici in eccesso presenti nella stasi linfatica o nel lipolinfedema permettendo nuove attività alla matrice extracellulare.
L’azione di drenaggio linfatico viene ottenuta grazie all’attivazione linfatica dovuta alle microvibrazioni ed alle
stimolazioni del tessuto senza avere danni da possibili trazioni da eccessiva aspirazione sulla cute. Tale effetto di riduzione dell’edema linfatico e della cellulite edematosa è stato uno degli effetti maggiori registrati nei 20 centri medici italiani che hanno supportato le osservazioni cliniche con la pratica quotidiana e che hanno favorito la realizzazione del migliore software per l’ apparecchiatura finale “Endosphères” e del protocollo di lavoro. Tale effetto linfodrenante e metabolico rilevato dagli studi concorda perfettamente con le nostre osservazione cliniche fatte nel Centro di Arezzo.
Uno studio specifico sul trattamento del linfedema duro con la metodica “Endosphères” è stato effettuato nell’Università di Chieti dove ha dimostrato la tipicità della metodologia per ridurre significativamente lo spessore dei tessuti sottocutanei affetti da stasi linfatica. In tutti i 20 pazienti trattati, riferisce il prof. Raul Saggini, Cattedra di Fisioterapia dell’università abruzzese, è stata notata “una riduzione importante dell’edema associata ad una significativa riduzione della sintomatologia dolorosa tipica dei pazienti affetti da panniculite o da eritema nodoso”.
Tale riduzione dello spessore sottocutaneo a livello trocanterico e sopramalleolare è stato rilevato anche nel nostro
gruppo di controllo di 16 pazienti.
La stasi di sostanze tossiche nei tessuti altera nel tempo lo stato della matrice interstiziale e quindi la struttura dei tessuti. Il perdurare dell’edema porta con il tempo all’aumento dei radicali liberi e dell’acidità tessutale, alle alterazioni delle metalloproteasi con evoluzione verso la fibrosi dei tessuti nonché alla manifestazione della tipica dolorabilità muscolare e tessutale delle gambe causata proprio dall’attività delle sostanze tossiche e dalla riduzione della ossigenazione e della depurazione. Tutto ciò favorisce quindi l’attivazione di quei processi che porteranno alla retrazione delle fibre connettivali ed alla evoluzione della buccia d’arancia.
Il cosiddetto linfedema è una malattia non sempre causata da lesioni od ostruzioni dei vasi linfatici con formazione di edema e aumento dei liquidi interstiziali ma, anzi, è molto spesso causata proprio dall’alterazione del metabolismo e delle attività della matrice interstiziale che regolano sia ’equilibrio delle reazioni vitali di base delle cellule, sia la “limpidezza” del nostro mare interno il quale, quando si altera, tende ad assumere uno stato più denso e fibroso (come una mozzarella fresca che diventa vecchia).
La tipicità del movimento delle sfere della metodica “Endosphères” determina un’azione pulsata e ritmica, che
viene indotta a seconda del senso di rotazione del cilindro guidato dalla mano dell’operatore. La spinta propulsiva che agisce sul sistema linfatico elimina i liquidi tossici in eccesso presenti nella stasi linfatica o nel lipolinfedema permettendo nuove attività alla matrice extracellulare.
L’azione di drenaggio linfatico viene ottenuta grazie all’attivazione linfatica dovuta alle microvibrazioni ed alle
stimolazioni del tessuto senza avere danni da possibili trazioni da eccessiva aspirazione sulla cute. Tale effetto di riduzione dell’edema linfatico e della cellulite edematosa è stato uno degli effetti maggiori registrati nei 20 centri medici italiani che hanno supportato le osservazioni cliniche con la pratica quotidiana e che hanno favorito la realizzazione del migliore software per l’ apparecchiatura finale “Endosphères” e del protocollo di lavoro. Tale effetto linfodrenante e metabolico rilevato dagli studi concorda perfettamente con le nostre osservazione cliniche fatte nel Centro di Arezzo.
Uno studio specifico sul trattamento del linfedema duro con la metodica “Endosphères” è stato effettuato nell’Università di Chieti dove ha dimostrato la tipicità della metodologia per ridurre significativamente lo spessore dei tessuti sottocutanei affetti da stasi linfatica. In tutti i 20 pazienti trattati, riferisce il prof. Raul Saggini, Cattedra di Fisioterapia dell’università abruzzese, è stata notata “una riduzione importante dell’edema associata ad una significativa riduzione della sintomatologia dolorosa tipica dei pazienti affetti da panniculite o da eritema nodoso”.
Tale riduzione dello spessore sottocutaneo a livello trocanterico e sopramalleolare è stato rilevato anche nel nostro
gruppo di controllo di 16 pazienti.
La riduzione dell’edema e l’aumento fisiologico della temperatura risultano anche essere i principali autori della
tonificazione e del ricompattamento dei tessuti che sempre si osserva dopo il trattamento.
tonificazione e del ricompattamento dei tessuti che sempre si osserva dopo il trattamento.
La riduzione del dolore
La cellulite può esprimersi in circa 29 forme differenti legate ad altrettanti quadri fisiopatologici, come pubblicato nel testo “Cellulite: pathophysiology and treatment” pubblicato da Mitchel Goldman, Pier Antonio Bacci, Doris Hexsel e Fabrizio Angelini per la casa editrice Taylor & Francis diNew York nel 2006.
Essenzialmente però si possono descrivere due grandi gruppi di cellulite divisibili in “Calde” o “Fredde”.
La cellulite calda è caratterizzata da un aumento di tessuto adiposo e rappresenta sostanzialmente la cellulite giovanile o quella dei soggetti sovrappeso. La cellulite fredda è caratterizzata da riduzione della microcircolazione, stasi linfatica ed aumento delle sostanze tossiche. E’ la cellulite tipica delle ragazze che prendono la pillola estroprogestinica, che sono sedentarie, che hanno insufficienza venolinfatica con gambe gonfie o che hanno una cellulite fibrosa e vecchia. La cellulite fredda è soprattutto caratterizzata da grossolani aggregati adiposi, tossicità dei tessuti e dolorabilità delle gambe.
Gli studi effettuati hanno dimostrato che proprio in questo tipo di cellulite la “microvibrazione compressiva” agisce specificatamente sui recettori che regolano il dolore riducendo la risposta infiammatoria, specialmente se utilizzata in mano medica e con protocolli specifici.
Questi “meccanorecettori” subiscono qui una specie di desensibilizzazione che porta alla riduzione o alla
eliminazione del dolore in breve tempo. Tale attivazione dei recettori, associata alla migliore ossigenazione, permette la riduzione dell’infiammazione tessutale creando una specie di sinergia terapeutica che può essere ben sfruttata sia per le forme dolorose di cellulite fredda, sia nel dolore del linfedema, sia in traumatologia che medicina dello sport.
Un lavoro della Cattedra di Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università di Chieti, presentato nel congresso di Medicina dello sport nel giugno 2005, ha riferito la particolare attività antidolorifica della metodologia utilizzabile in quasi tutte le lesioni ed i dolori muscolari.
Tale attività antalgica è stata segnalata anche nei vari centri medici di riferimento della metodica (Pescara, Caramanico Terme, Ancona, Napoli, Roma su un numero totale 100 pazienti trattati) e concorda anche con le osservazioni che abbiamo fatto nel nostro centro sul gruppo di controllo utilizzando il Pain- test di Breu- Marshall che dimostra come sia evidenziabile una netta riduzione della dolorabilità dei tessuti cellulitici dopo il trattamento, espressione di un migliore metabolismo e di minore presenza di sostanze tossiche.
La cellulite può esprimersi in circa 29 forme differenti legate ad altrettanti quadri fisiopatologici, come pubblicato nel testo “Cellulite: pathophysiology and treatment” pubblicato da Mitchel Goldman, Pier Antonio Bacci, Doris Hexsel e Fabrizio Angelini per la casa editrice Taylor & Francis diNew York nel 2006.
Essenzialmente però si possono descrivere due grandi gruppi di cellulite divisibili in “Calde” o “Fredde”.
La cellulite calda è caratterizzata da un aumento di tessuto adiposo e rappresenta sostanzialmente la cellulite giovanile o quella dei soggetti sovrappeso. La cellulite fredda è caratterizzata da riduzione della microcircolazione, stasi linfatica ed aumento delle sostanze tossiche. E’ la cellulite tipica delle ragazze che prendono la pillola estroprogestinica, che sono sedentarie, che hanno insufficienza venolinfatica con gambe gonfie o che hanno una cellulite fibrosa e vecchia. La cellulite fredda è soprattutto caratterizzata da grossolani aggregati adiposi, tossicità dei tessuti e dolorabilità delle gambe.
Gli studi effettuati hanno dimostrato che proprio in questo tipo di cellulite la “microvibrazione compressiva” agisce specificatamente sui recettori che regolano il dolore riducendo la risposta infiammatoria, specialmente se utilizzata in mano medica e con protocolli specifici.
Questi “meccanorecettori” subiscono qui una specie di desensibilizzazione che porta alla riduzione o alla
eliminazione del dolore in breve tempo. Tale attivazione dei recettori, associata alla migliore ossigenazione, permette la riduzione dell’infiammazione tessutale creando una specie di sinergia terapeutica che può essere ben sfruttata sia per le forme dolorose di cellulite fredda, sia nel dolore del linfedema, sia in traumatologia che medicina dello sport.
Un lavoro della Cattedra di Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università di Chieti, presentato nel congresso di Medicina dello sport nel giugno 2005, ha riferito la particolare attività antidolorifica della metodologia utilizzabile in quasi tutte le lesioni ed i dolori muscolari.
Tale attività antalgica è stata segnalata anche nei vari centri medici di riferimento della metodica (Pescara, Caramanico Terme, Ancona, Napoli, Roma su un numero totale 100 pazienti trattati) e concorda anche con le osservazioni che abbiamo fatto nel nostro centro sul gruppo di controllo utilizzando il Pain- test di Breu- Marshall che dimostra come sia evidenziabile una netta riduzione della dolorabilità dei tessuti cellulitici dopo il trattamento, espressione di un migliore metabolismo e di minore presenza di sostanze tossiche.
Tonificazione e modellamento tessutale L’evoluzione cellulitica degli arti inferiori, intesa come
processo di invecchiamento del sistema connettivale e del tessuto adiposo sottocutaneo, nonché del sistema cutaneo dermoepidermico, è caratterizzata da fibrosi e sclerosi dei setti connettivali che provocano la buccia d’arancia con una riduzione della struttura cutanea. In altri casi costituzionalmente predisposti, questi processi di
invecchiamento portano ad un cedimento dei tessuti che alterano il contorno e l’armonia del corpo.
I risultati sono apprezzabili già dalle prime sedute relativamente al senso di leggerezza e di benessere, nonché
alla diminuzione del gonfiore negli arti edematosi.
processo di invecchiamento del sistema connettivale e del tessuto adiposo sottocutaneo, nonché del sistema cutaneo dermoepidermico, è caratterizzata da fibrosi e sclerosi dei setti connettivali che provocano la buccia d’arancia con una riduzione della struttura cutanea. In altri casi costituzionalmente predisposti, questi processi di
invecchiamento portano ad un cedimento dei tessuti che alterano il contorno e l’armonia del corpo.
I risultati sono apprezzabili già dalle prime sedute relativamente al senso di leggerezza e di benessere, nonché
alla diminuzione del gonfiore negli arti edematosi.
La metodica “Endosphères” lavora con il principio di “microvibrazione – compressione-traslazione elastica” che
sfrutta la fascia muscolare ed il tono muscolare come resistenza attiva per ottenere proprio la microcompressione
degli aggregati adiposi e dei setti fibrosi che vengono così disgregati e resi meno sclerotici. Tali attività permettono infine il rimodellamento cutaneo localizzato favorito dalla fisiologica ristrutturazione dei tessuti ottenuta grazie alle attività vascolari, metaboliche e di depurazione, nonché di rimodellamento del sistema connettivale.
Nei casi di cedimento cutaneo o di ipotonia tessutale nei soggetti sedentari, è interessante rilevare l’aumento della
struttura tessutale che si ha subito dopo il trattamento di “tonificazione con microvibrazione compressiva”, è il primo segno della vascolarizzazione e della riattivazione tessutale.
sfrutta la fascia muscolare ed il tono muscolare come resistenza attiva per ottenere proprio la microcompressione
degli aggregati adiposi e dei setti fibrosi che vengono così disgregati e resi meno sclerotici. Tali attività permettono infine il rimodellamento cutaneo localizzato favorito dalla fisiologica ristrutturazione dei tessuti ottenuta grazie alle attività vascolari, metaboliche e di depurazione, nonché di rimodellamento del sistema connettivale.
Nei casi di cedimento cutaneo o di ipotonia tessutale nei soggetti sedentari, è interessante rilevare l’aumento della
struttura tessutale che si ha subito dopo il trattamento di “tonificazione con microvibrazione compressiva”, è il primo segno della vascolarizzazione e della riattivazione tessutale.
Tale attività fascio-muscolare è sfruttata anche in medicina dello sport o traumatologia per la preparazione degli atleti e per una più veloce riabilitazione muscolare. Nei soggetti sedentari uno dei primi effetti della metodica è la
vascolarizzazione e la tonificazione muscolare per cui viene riferito un senso di “riattivazione muscolare” molto gradito.
E’ anche interessante rilevare l’attività tonificante della metodologia nelle situazioni più critiche, come le alterazioni
adipo-tessutali del torace o dei fianchi, magari in associazione ideale con altre metodiche mirate.
vascolarizzazione e la tonificazione muscolare per cui viene riferito un senso di “riattivazione muscolare” molto gradito.
E’ anche interessante rilevare l’attività tonificante della metodologia nelle situazioni più critiche, come le alterazioni
adipo-tessutali del torace o dei fianchi, magari in associazione ideale con altre metodiche mirate.
Le osservazioni cliniche rilevate su 200 pazienti con differenti forme di cellulite segnalano come la metodica “Endosphères” trovi la sua migliore collocazione nelle celluliti adipoedematose e nelle celluliti fredde, magari in pazienti sedentari con ipotonia muscolari.
La risposta visiva è certamente più lenta ad apparire rispetto alla rilevazione dei dati clinici rilevati con il Coccide TCD che segnala lo stato di vascolarizzazione dei tessuti, lo stato e la visibilità della buccia d’arancia ed il tipo di dolorabilità dei tessuti cellulitici. A questi dati vengono aggiunte delle valutazioni riferibili ai giudizi del medico e del paziente relativamente al trattamento. Si ha così un dato finale, con un numero la cui variazione nel tempo indica il miglioramento ottenuto con il trattamento eseguito.
La risposta visiva è certamente più lenta ad apparire rispetto alla rilevazione dei dati clinici rilevati con il Coccide TCD che segnala lo stato di vascolarizzazione dei tessuti, lo stato e la visibilità della buccia d’arancia ed il tipo di dolorabilità dei tessuti cellulitici. A questi dati vengono aggiunte delle valutazioni riferibili ai giudizi del medico e del paziente relativamente al trattamento. Si ha così un dato finale, con un numero la cui variazione nel tempo indica il miglioramento ottenuto con il trattamento eseguito.
La necessita di valutare i pazienti ogni 6 sedute deriva dalle variazione che i tessuti presentano nel corso del trattamento e quindi la necessità di adattare il trattamento alle nuove situazioni, il codice TCD permette di seguire meglio le variazioni ottenute. I dati sono rilevati dopo due cicli di sedute standard di 6 sessioni fatte due volte la settimana.
Ottima può risultare anche l’associazione con liposcultura vibrazionale o laser per avere un buon rimodellamento
associato ad una compattazione dei tessuti.
associato ad una compattazione dei tessuti.
I giudizi rilevati dal nostro Centro su un gruppo campione di 16 pazienti concordano con i giudizi segnalati nei 20 centri italiani di riferimento, dove si dimostra la buona tollerabilità ed efficacia del trattamento di microvibrazione compressiva.
Anche i giudizi medici relativi all’efficacia sull’edema e sulle varie forme di cellulite indicano un’efficacia rilevabile anche clinicamente, oltre che esteticamente. Non è stata riscontrata nessuna complicazione degna di nota né effetti collaterali, come capillari, ematomi, ecchimosi, infezioni, cedimenti cutanei.
Ma nel trattamento della cellulite, forse, quello che più conta, è il giudizio delle pazienti. I moduli di autovalutazione,
utilizzati in un gruppo di 100 pazienti, riferiscono una globale soddisfazione al trattamento, una riduzione del gonfiore, una buon miglioramento della cellulite, una relativa attività dimagrante ed una riduzione della dolorabilità.
utilizzati in un gruppo di 100 pazienti, riferiscono una globale soddisfazione al trattamento, una riduzione del gonfiore, una buon miglioramento della cellulite, una relativa attività dimagrante ed una riduzione della dolorabilità.
I dati preliminari riferiti ad una esperienza clinica globale di oltre 3 anni su oltre 300 pazienti in differenti patologie
estetiche, flebolinfatiche, ortopediche o traumatologiche, dimostrano varie attività della metodica di “microvibrazione compressiva” con “Endosphères”.
Certamente il futuro richiederà altri studi ed altre più approfondite osservazioni cliniche nei vari settori, ma si può
sicuramente concludere che tale metodica andrà a costituire una nuova era nel trattamento delle differenti forme di
cellulite e lipolinfedemi ponendosi come terapia di base attorno alla quale possono ruotare tutte le altre eventuali
metodiche mirate alle specifiche alterazioni.
Non esiste e non può esistere una macchina magica, una macchina per tutto, specialmente quando si tratta della
“cellulite” che è una vera e propria malattia provocata da varie cause e che richiede, molto spesso, una ragionata integrazionemedica di varie terapie, a parte le lievi forme iniziali.
Assieme ad una precisa diagnosi fatta dal medico estetico, dal chirurgo estetico o dal dermatologo, un buon trattamento fisico di base eseguito con una metodica ufficiale e perfezionata, risulta essere il fondamento di tutta la terapia anticellulite e la base di partenza per il migliore risultato ottenibile.
estetiche, flebolinfatiche, ortopediche o traumatologiche, dimostrano varie attività della metodica di “microvibrazione compressiva” con “Endosphères”.
Certamente il futuro richiederà altri studi ed altre più approfondite osservazioni cliniche nei vari settori, ma si può
sicuramente concludere che tale metodica andrà a costituire una nuova era nel trattamento delle differenti forme di
cellulite e lipolinfedemi ponendosi come terapia di base attorno alla quale possono ruotare tutte le altre eventuali
metodiche mirate alle specifiche alterazioni.
Non esiste e non può esistere una macchina magica, una macchina per tutto, specialmente quando si tratta della
“cellulite” che è una vera e propria malattia provocata da varie cause e che richiede, molto spesso, una ragionata integrazionemedica di varie terapie, a parte le lievi forme iniziali.
Assieme ad una precisa diagnosi fatta dal medico estetico, dal chirurgo estetico o dal dermatologo, un buon trattamento fisico di base eseguito con una metodica ufficiale e perfezionata, risulta essere il fondamento di tutta la terapia anticellulite e la base di partenza per il migliore risultato ottenibile.
Prof. Pier Antonio Bacci
Centro di Documentazione in Patologie Estetiche
Via Monte Falco, 31 – 52100 Arezzo
[email protected] – fax 0575.370666 – tel. 0575.355998
Centro di Documentazione in Patologie Estetiche
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Fonte:
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