I frutti di bosco possono essere un'arma preventiva per i problemi cardiovascolari. Più in dettaglio, tre porzioni a settimana di fragole o mirtilli, pari a un peso di circa 450 grammi,ridurrebbero il rischio di infarto di un terzo nelle donne. Questi i risultati di uno studio condotto dalla Harvard School of Public Health di Boston e pubblicato sulla rivista Circulation. Più di 90mila donne con un'età compresa tra i 25 e i 42 anni sono state monitorate per diciotto anni. Ogni quattro anni le partecipanti hanno compilato un questionario sulle proprie abitudini a tavola. Durante lo studio sono stati registrati 405 casi di infarto. I ricercatori hanno incrociato i dati su alimentazione e attacchi cardiaci ed è emerso che le donne che consumavano più fragole e mirtilli avevano un rischio infarto ridotto del 32 % rispetto a coloro che ne consumavano meno, a parità di tutti gli altri fattori come, per esempio, età e peso. Per gli scienziati è possibile che il potere salva-cuore dei frutti di bosco derivi dal loro alto contenuto in antiossidanti, in particolare certi tipi di flavonoidi detti antocianine. Fonte: TgCom24 la notizia in rete »
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Secondo una ricerca dell'Università di Bristol, in Gran Bretagna, ben 8 persone su 10 potrebbero fare a meno del deodorante perché il loro sudore è "geneticamente" profumato. O meglio neutro, vale a dire non predisposto a quella degradazione batterica che produce profumi sgradevoli. Lo studio, pubblicato sul Journal of Investigative Dermatology, ha esaminato circa 6.500 donne e ha dimostrato che il 2% ha una variante genetica rara, il gene ABCC11, il gene che non fa produrre olezzi. Di questo gruppo, il 78% delle donne, le più fortunate, adoperano comunque spray e stick per mettere in sicuro le ascelle dal rischio di sudore maleodorante, pur non avendone bisogno. Infatti, come spiega Santiago Rodriguez, autore dello studio, "riteniamo che queste persone semplicemente continuino a seguire inconsapevolmente una norma socio-culturale non necessaria dato che la variante genetiche permette loro di non emanare cattivi odori sudando". Profumarsi è quindi un gesto prima di tutto sociale, un elemento di comunicazione, che viene scelto anche quando non ce n'è bisogno. Tuttavia, la ricerca potrebbe aiutare alcune persone ad evitare prodotti chimici e i loro rischi. La nuova frontiera della cosmesi, quindi, potrebbe essere un test genetico in grado di descrivere il profilo di ogni utilizzatore di prodotti di bellezza, profumi e deodoranti in testa. Fonte: IlSole24Ore la notizia in rete » Rischio coliche renali se ingeriamo cibo caldo servito nei piatti di plastica. Sarebbe questa la recente scoperta fatta da un gruppo di ricercatori della Kaohsiung Medical University (Taiwan), che hanno studiato le conseguenze dell'utilizzo dei piatti di plastica per la nostra salute. Ebbene, a quanto sembra sarebbe meglio se iniziassimo ad optare per i piatti di ceramica da ora in poi, perché - almeno stando a quanto spiegato dai ricercatori diretti dal dottor Chia-Fang Wu - mangiare all'interno dei piatti di plastica renderebbe più vulnerabili ai calcoli renali. Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla "JAMA Internal Medicine", è stato condotto su un gruppo di volontari divisi in due gruppi: il primo gruppo ha mangiato della minestra calda in dei piatti di plastica (melamina), mentre il secondo gruppo avrebbe utilizzato comuni piatti di ceramica. Dopo il pasto, i volontari hanno consegnato dei campioni di urina ad intervalli regolari, e dopo 21 giorni hanno consumato per una seconda volta lo stesso pasto, questa volta però invertendo i piatti, ed hanno riconsegnato nuovamente dei campioni di urina dopo aver mangiato. Secondo quanto emerso, pare che livelli di melamina varierebbero in base al piatto utilizzato. Una media di 8,35 microgrammi per chi aveva utilizzato piatti di plastica contro una media di 1,3 microgrammi per chi ha utilizzato dei piatti in ceramica. Pare dunque che i piatti di plastica possano rilasciare delle grandi quantità di melamina(sostanza che potrebbe far aumentare il rischio di ammalarsi di calcoli renali), soprattutto se utilizzati per mangiare dei cibi molto caldi, ed è quindi preferibile utilizzare stoviglie di ceramica. Fonte: Blogosfere la notizia in rete » Ci si addormenta prima,ma riposo non e' ristoratore, ridotta fase rem Bere alcolici prima di andare a dormire sconvolge il ciclo del sonno e può anche provocare insonnia. E' questa la conclusione di uno studio del London Sleep Centre, pubblicato sulla rivista 'Alcoholism: Clinical and Experimental Research', secondo cui anche se il cosiddetto bicchiere della staffa aiuta ad addormentarsi più velocemente, in realtà ci priva di una delle fasi del sonno più soddisfacenti, quella REM in cui si sogna. Inoltre, bevuto troppo spesso, l'alcol può causare anche insonnia. ''Uno o due bicchieri possono essere utili nel breve periodo - spiega Irshaad Ebrahim, uno degli autori dello studio - ma se presi in modo continuativo possono provocare diversi problemi. Se si beve, è meglio aspettare 1,5-2 ore prima di andare a letto, in modo che l'alcol sia già stato metabolizzato. Le persone inoltre possono diventare dipendenti dall'alcol per dormire, avere un sonno meno ristoratore e iniziare a russare''. I ricercatori inglesi hanno revisionato oltre un centinaio di studi, e scoperto che l'alcol cambia il sonno in tre modi: ne accelera l'inizio, facendo addormentare più in fretta; fa cadere in un sonno molto profondo; il sonno diventa più frammentato e meno piacevole nella seconda parte della notte. L'alcol riduce il tempo della fase REM, in cui si sogna, e il sonno diventa quindi meno ristoratore. Fonte ANSA La notizia in rete >> Una corretta detersione del viso è un gesto di bellezza fondamentale, che contribuisce a combattere i primi segni di invecchiamento cutaneo e - come suggerito dalle estetiste e dai dermatologi - mantiene la pelle elastica e luminosa.
Grazie a una pulizia profonda e quotidiana dell'epidermide, si possono infatti rimuovere le impurità che si sono accumulate nel corso della giornata: tracce di sebo, smog e polveri sottili, che ostruiscono i pori riducendo l'ossigenazione della pelle e rendendo quindi meno efficace l'azione dei prodotti cosmetici applicati successivamente. Per detergere il viso in modo equilibrato, è opportuno scegliere il tipo di prodotto che maggiormente si addice alle specifiche esigenze individuali. Se la pelle è tendenzialmente secca, sensibile e delicata, è preferibile scegliere un latte detergente emolliente, da rimuovere con un dischetto di cotone. Se l'epidermide è mista o grassa, è meglio optare per un detergente dall'azione dolce e riequilibrante, formulato in gel o in mousse da utilizzare a risciacquo: l'impiego di prodotti aggressivi determina infatti un aumento della secrezione sebacea da parte delle ghiandole, peggiorando la situazione. Se invece la pelle è matura, tende a disidratarsi e cedere più facilmente: in questo caso, è preferibile un prodotto detergente dotato di una lieve azione scrub, per riattivare la microcircolazione e migliorare il tono cutaneo. Il tonico - da applicare sempre dopo la pulizia tramite un dischetto di cotone - ha lo scopo di ripristinare il fisiologico pH cutaneo asportando i residui di tensioattivi; in più, lascia sull'epidermide una gradevole sensazione di freschezza. Può essere lenitivo o lievemente astringente, rispettivamente per cuti secche o miste. La detersione del viso andrebbe effettuata due volte al giorno: se la sera rimuove le impurità e ogni residuo di trucco, al mattino, elimina le cellule morte e il sebo che si è depositato sulla pelle durante la notte, migliorandone l'ossigenazione e preparandola ad assorbire più facilmente i trattamenti successivi. Se non visualizzi bene questa newsletter guarda la versione on line
Patate, aglio e cipolle sono tra i doni dell'orto che richiedono una maggiore attenzione relativamente alla loro conservazione. Se tenuti per lungo tempo ad una temperatura inadatta, essi possono germogliare e ciò, nel caso delle patate, può comportare la formazione di sostanze tossiche a causa delle quali potrebbero non essere più commestibili. Chi ha a propria disposizione una cantina che rimane fresca per tutto l'anno potrà facilmente ovviare al problema, ma anche coloro che devono accontentarsi di una dispensa casalinga o del mobiletto della cucina potranno mettere in pratica alcuni accorgimenti per prolungare la durata sia delle patate che dell'aglio e delle cipolle. Approfondimento - La pelle Caratteristiche e funzioni Sappiamo bene che la pelle non serve solo da scudo al corpo umano, ma è l’organo più esteso, basta pensare che in un adulto è pari a quasi il 18% del peso corporeo. Dal punto di vista fisico, la pelle, è una superficie complessa che avvolge e riveste l’organismo umano con il compito di proteggerlo. La pelle, di fatto, è formata di tre tessuti sovrapposti differenti per funzione, struttura e origine a livello embrionale. Partendo dall’esterno troviamo: Epidermide; Derma e Ipoderma. Vi è poi un ulteriore suddivisione di cui tener conto e cioè: derma e ipoderma hanno origine dal mesoderma (foglietto embrionale* intermedio), mentre l’epidermide si forma dalle cellule dell’ectoderma, da cui deriva anche il sistema nervoso centrale. Questo spiega perché la superficie cutanea sia una protezione, ma anche uno “sfogo” preferenziale di numerose patologie nervose associate a stati di stress, infatti, i fenomeni psicosomatici che hanno un origine nervosa, trovano sfogo sulla pelle. ''Nel ventre di una donna incinta si trovavano due bebè. Uno di loro chiese all’altro: - Tu credi nella vita dopo il parto? > - Certo. Qualcosa deve esserci dopo il parto. Forse siamo qui per prepararci per quello saremo più tardi. - Sciocchezze! Non c’è una vita dopo il parto. Come sarebbe quella vita? > - Non lo so, ma sicuramente... ci sarà più luce che qua. Magari cammineremo con le nostre gambe e ci ciberemo dalla bocca. -Ma è assurdo! Camminare è impossibile. E mangiare dalla bocca? Ridicolo! Il cordone ombelicale è la via d’alimentazione … Ti dico una cosa: la vita dopo il parto è da escludere. Il cordone ombelicale è troppo corto. > - Invece io credo che debba esserci qualcosa. E forse sarà diverso da quello cui siamo abituati ad avere qui.> - Però nessuno è tornato dall’aldilà, dopo il parto. Il parto è la fine della vita. E in fin dei conti, la vita non è altro che un’angosciante esistenza nel buio che ci porta al nulla. > - Beh, io non so esattamente come sarà dopo il parto, ma sicuramente vedremmo la mamma e lei si prenderà cura di noi. - Mamma? Tu credi nella mamma? E dove credi che sia lei ora? > - Dove? Tutta in torno a noi! E’ in lei e grazie a lei che viviamo. Senza di lei tutto questo mondo non esisterebbe. > - Eppure io non ci credo! Non ho mai visto la mamma, per cui, è logico che non esista. - Ok, ma a volte, quando siamo in silenzio, si riesce a sentirla o percepire come accarezza il nostro mondo. Sai? ... Io penso che ci sia una vita reale che ci aspetta e che ora soltanto stiamo preparandoci per essa ...> “ |